PIU' AVANTI TROVERETE BUONA PARTE DELLE MIE OPERE
Mostra collettiva MATER: LA GRANDE MADRE
Conferenza e mostra
Immagine e parola nel percorso individuativo e creativo
Conferenza e mostra
Dalla psicologia junghiana alla psicoterapia creativa.
Dal terapeuta all'artista che è in te.
Mostra collettiva
Romagna e dintorni
L’ARTE NON HA SPAZIO NE’ TEMPO
Accompagnando le
poesie ai dipinti, ho messo in luce il mio percorso interiore ed artistico,
individuale ma allo stesso tempo collettivo, dal momento che un’opera non
appartiene mai soltanto a chi la crea, ma anche a chi lo circonda e a chi lo ha
preceduto, influenzandolo o ispirandolo, stimolandolo o provocandolo. Lo scopo
della mostra e del libro è mostrare come immagine e parola, seppur strumenti
diversi di espressione, nascano dalle medesime fonti di emozioni e sentimenti,
e percorrano strade che giungono alla solita meta, completandosi e
riconciliandosi, sfociando nel solito mare di colori e dando voce ad un’unica
opera: l’esperienza di vita dell’artista.
L’opera d’arte ha un fine, se pur sottile e talvolta
indecifrato, ma non una fine, sia perché l’artista sa quando la inizia ma non
sa quando la finirà, sia perché l’arte è infinita, immortale come la sua anima
che sopravvive in eterno attraversando culture ed epoche. Per questo l’artista
sente di aver prodotto qualcosa che perpetuerà nel tempo, superando il tempo
stesso. L’opera d’arte è anche senza spazio, perché troppo vasto è
ciò che cattura l’attenzione del pittore e grande è la sua immaginazione. La
cornice è stata inventata apposta per delimitare una dimensione troppo immensa
ma che grazie alla capacità di sintesi del pittore, è stata immortalata. Ecco,
immortalata !
Quello che era il LABORATORIO ARTISTICO (a Massa Carrara) ..
è diventato lo STUDIO di PSICOTERAPIA CREATIVA “L’opera d’arte è la sintesi di un’altra opera: la nostra vita”. M. Marino |
La pittura, come ogni altra espressione artistica (la poesia, il canto, la musica, la danza) rappresenta un modo per dare forma ai propri stati interiori, che muovendosi dall'interno, si elaborano ed amalgamano, proiettando fuori una parte di sé. Questa parte, che viene imprescindibilmente stimolata dal contatto con la vita esteriore, si va ad aggiungere, ed auspicabilmente integrare, con il mondo fisico e sociale circostante, continuando a creare un rapporto interattivo.
Quando questo rapporto, a priori, è basato su una comunicazione ed una relazione, allora si va ad instaurare un'armonia ed un legame dialettico con le persone che abitano questo mondo.
Il "problema", nasce quando l'opera partorita collide con la società che lo ospita, e questo perché la visione dell'artista è inconciliabile con la visione di chi vive e vede la società in modo diverso.
Si, perché l'opera artistica è frutto dei vissuti dell'artista nei confronti della società e dell'epoca in cui vive. Questo ed altri argomenti li tratto in modo esplicativo nei miei libri:
Hermann Hesse e il mito di sé. L'uomo creativo che viveva con gli archetipi. Moretti & Vitali, 2017;
Copia e incolla il link se ti interessa:
https://www.ibs.it/hermann-hesse-mito-di-se-libro-matteo-marino/e/9788871867021
Dietro le quinte non si è mai soli. Porto seguro, 2022.
Copia e incolla il link se ti interessa:
https://www.ibs.it/dietro-quinte-non-si-mai-libro-matteo-marino/e/9791254922903
Com'è naturale che sia, siamo talmente tanti che sarebbe un'utopia (ed una noia), un mondo senza conflitti. Ognuno ha bisogni e idee differenti. Allo stesso tempo ciò che può essere bello ed utile ad una persona, può risultare brutto e inutile ad un altro.
Ogni giorno nasce qualcuno che prima o poi vorrà apportare le sue idee al mondo, proporre e porre sul piatto comune una sua illuminazione, intuizione, punto di vista, progetto o prodotto/creazione, e questo risulta positivo quando tutti possono usufruire e godere di tale originalità (vedi le scoperte scientifiche e la creazione dei vari stili e filoni artistici), o quando questo "prodotto" dona valore aggiunto senza nuocere il prossimo.
L'opera artistica può piacere come non piacere, ma è proprio in quella peculiare sensazione che si cela il significato del quadro, nonché i misteri e il senso del "quadro storico/sociale collettivo" nel quale l'opera si è inserita.
Se arte è comunicazione, ovvero scambio reciproco di messaggi, dovrebbe presupporre, da parte del mittente (l'artista), un'accettazione di critica proveniente da chi percepisce un determinato messaggio (il pubblico).
Quando qualcuno si sveglia la mattina e vuole imporre agli altri i suoi pensieri, senza entrare in sintonia col prossimo né tentare di creare un punto di contatto, questa a mio avviso si chiama protesta, non arte.
Ciò non toglie che chiunque possa aprirsi un laboratorio, produrre ciò che gli piace e rinchiudersi in una sorta di auto-elogio, o forma di auto-terapia.
Ognuno, può illuminare l'artista sui suoi stessi quadri (o poesie ecc..), perché se il quadro stesso fa parte dell'interazione tra pittore e mondo, chiunque abiti il mondo ha diritto di dire la sua.
Da questo dialogo parte l'interazione con l'altro, la condivisione di idee, la crescita reciproca e il continuo "scambio tra dentro e fuori".
Se di dipinti stiamo parlando, è automatico che ci riferiamo alle immagini, quindi alle rappresentazioni che l'artista ha dentro di sé, alla sua immaginazione e fantasie.
Ecco, il rapporto tra psicoterapeuta e paziente è uno scambio di parole, ma soprattutto di immagini, sensazioni ed emozioni, è come se nello studio ci fossero i due cervelli seduti sulle poltrone, e a parlare fossero le immagini. Immagini, quindi, che ognuno proietta sull'altro. Da questa interazione, nasce la conoscenza reciproca e delle relative "visioni".
Ogni immagine, parla di sé e comunica, ed essendo figlia dell' immaginazione, è autentica in quanto nasce dalla propria visione inconscia. Comunicare per immagini è un modo per non parlare, per questo la razionalità, per quanto allenata, non potrà mai spiegare del tutto, e nemmeno dovrebbe, una immagine.
Comunicare per immagini è come raccontare i propri sogni, che per essere compresi vanno osservati ed analizzati nel loro evolversi e susseguirsi, nell'arco di una serie di "fotogrammi".
Esiste la parola ed esistono le immagini, entrambi utili strumenti della conoscenza della psiche, che comprende una parte conscia ed una parte inconscia.
L' immagine, altro non è che un sogno ad occhi aperti.
Il quadro è il prodotto di questo fantasticare, del dialogo fra conscio e inconscio risultante in una rappresentazione concreta.
La critica d'arte è una razionalizzazione, un tentativo di riportare l'opera su un piano di realtà condivisa, per contestualizzarla e richiamarla a casa, dov'è nata.
Alcuni dei miei seguenti dipinti sono personalizzate riproduzioni di immagini, foto o tele che durante il mio girovagare mi hanno colpito, e nelle quali ho in parte identificato situazioni, ricordi, personaggi, luoghi o argomenti che ritengo degni di nota ai fini di un lavoro di studio e ricerca.
L'emozione di un Clown
Tempere su tela, 33x27.
2010
Virilità di Narciso
Acrilici su carta, 46x36.
Acrilici su carta, 46x36.
2011
Sogno rincorso
Acrilici su tela, 44x34.
2010
(collezione privata)
La tavola degli Archetipi
Tempere su carta, 36x46.
2011
(l'originale è Natura morta di Maiolo Giuseppe)
Istinto
Tempere su tela, 57x47.
2013
(l'originale è La tigre di Franz Marc)
Aria di saluti
Acrilici su tela, 33x27.
2011
Anima e Animus
(conjunctio)
Acrilici su carta, 31x46.
Acrilici su carta, 31x46.
2013
La ferita di Cupido
Acrilici su tela, 40x30.
2011
Geisha occidentale
Tempere su tela, Settembre 32x23.
2012
Libido
(sesso amante)
Tempere su tela, 33x27.
Tempere su tela, 33x27.
Giugno 2010
Gennaio 2010
(collezione privata)
(collezione privata)
L'Ombra del Messia
Pastelli a olio su carta, 35x25.
2011
La maschera di Joker
Tempere su tela, 30x30.
2014
Case di campagna
Acrilici su carta, 46x56.
2008
L'Io riflesso
Acrilici su foglio, 35x45.
2009
(l'originale è "Argenteuil" di Monet)
FantaBologna
(trascendenza)
Olio e acrilici su tela, 43x38.
2014
Il fuoco della conoscenza
Tempere a olio su tela, 41x31.
2014
Borgo del Ponte
Acrilici su tela, 62x82.
2014
(l'originale è Paesaggio e chiese Nuova Gerusalemme di Aristarkh Vasilievich Lentulov)
Ri-nascita
Tempere a olio su tela, 54x44.
2014
Richiamo
Tempere a olio su tela, 62x40.
Pierrot sognante
Pastelli a olio, 30x20.
Pastelli a olio, 30x20.
Settembre 2015
Viaggio nel sogno
Acrilici su tela, 56x46.
2015
Trittico Animali in sogno
Onda
Neve e notte
Acrilici su tela, 49x42.
Aprile 2015
(l'originale è Quadro coi fiocchi di Salvo, 2010)
Autoritratto
Acrilici su tela, 43x33.
Dicembre 2015
Sole, cielo e mare
Sassi di mare e marmo su legno, 35x71.
Agosto 2015
Barche
Sassi di mare, piastrelle e marmo su legno, 40x68.
2021
Leo
Tempere su tela, 51x36.
Marzo 2016
Maestra d'orchestra
Tempere su tela, 43x32.
Maggio 2016
(collezione privata)
Lorena
Tempere su tela, 70x100.
Febbraio 2017
(collezione privata)
L'illuminazione di Hesse
Tempere su carta, 25x33,5. Settembre 2017
(Copertina del mio libro Hermann Hesse e il mito di sé. L'uomo creativo che viveva con gli archetipi. Matteo Marino. Moretti&Vitali, 2017 )
Piazza Maggiore innevata
Tempere su tela, 48x58.
Novembre 2017
Fulmine nella Psiche
Tempere su tela, 40x40.
Marzo 2019
Anima africana
Mosaico estemporaneo con sassi di mare
Agosto 2019
Ghiandaia marina pettolilla
Matite colorate su carta, 82x62.
2019
Le radici del cuore
Scultura in legno, 29x31.
2022
Il terzo occhio
Tempere a olio su tavola di legno, 56x46.
2023
Il giovane Zen
Argilla, 23x14,5.
2022
Paesaggio arabo
Resina epossidica, pezzi di piastrelle e sassi di mare, 56x56.
2021
Matite colorate e acquarelli, 51x213. Febbraio 2020.
Acrilici su carta, 48x63.
2023
Fauno nel panico
Matite colorate su carta, 33,5x27,5.
2021
Palloncini
Tecnica mista: macchia di caffè, pennarelli, acrilici e matite colorate, 55x39,5.
2023
S. Arcangelo Michele
Tecnica originale delle icone sacre: colori in polvere di origine naturale, foglie d'oro e orone. 30x40
2024
Nessun commento:
Posta un commento